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La stagione di Teatro Contatto 34 è stata inaugurata  con un eccezionale doppio appuntamento all’interno del progetto Viva Pasolini!: per le date dell’1, 6-7 novembre è stato possibile assistere allo spettacolo di danza Fuga Pasolini_ Ballo 1922 e allo spettacolo teatrale Non c’è più acqua fresca nell’arco della stessa serata.

 

 

Il tema degli spettacoli è la partenza, la fuga, ma anche la vitalità ricercata da Pasolini nella semplicità del popolo. Il primo spettacolo è un complesso progetto di Virgilio Sieni che ha coinvolto la popolazione di Udine in un laboratorio di danza. Alle prime selezioni si presentarono 150 persone, poi ne rimasero una cinquantina, un gruppo forte che ha fatto presto a trasformarsi un una comunità. Gli elementi fondamentali dell’azione sono il contatto tra individui e l’andare, di un esodo in cui ci si prende cura l’uno dell’altro.

 

…Dall’altra parte della stradina, tutta polvere e fango di fogna, c’era un’altra casetta: di pietra, questa, con un alto zoccolo. Sopra questo zoccolo era distesa una vecchia, proprio lungo la soglia. Pareva inchiodata sulla pietra. Come in un incubo, pareva si volesse alzare e non potesse. Era evidentemente in agonia. Magra come un bambino, tirata dai fasci dei suoi poveri nervi contratti, stava lì supina, con la nuca sulla pietra, agitando la testa a destra e  a sinistra…
Pier Paolo Pasolini, L’odore dell’India

 

Fuga Pasolini_ Ballo 1922, foto di Giovanni Chiarot via

 

Dopo aver assistito a Fuga Pasolini_ Ballo 1922 al teatro San Giorgio, ci spostiamo al Palamostre dove ci attende Non c’è più acqua fresca. Battiston presenta un suo testo, in parte autobiografico, mettendo in scena un intimo dialogo tra due teatranti di paese, l’attore Battiston e il musicista Sidoti, che preparano il loro spettacolo recitando poesie di Pier Paolo Pasolini e cantando canzoni popolari contestualizzandole in evocative situazioni paesane. I due artisti passano il tempo a ricordare con il corpo e con la voce i personaggi del paese in una sorta di Antologia di Spoon River, ritornando spesso al loro amato Pieri Pauli.
Il friulano viene esaltato come lingua poetica dai suoni diversi, permettendo, con i sottotitoli, di godersi le poesie anche a chei di Udin (ndr. le persone che non parlano dialetto).

Fontana di aga dal me país.
A no è aga pí fres-cia che tal me país.
Fontana di rustic amòur.

 

Non c’è acqua più fresca, foto di Luca D’Agostino via