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Un gruppo di ragazzi sta riuscendo a svegliare le istituzioni museali italiane dal letargo rispetto al web ed ai social network

Come svegliare i musei: istruzioni d’uso

Uno dei principali argomenti dei dibattiti degli ultimi anni è l’utilizzo del web sotto qualsiasi aspetto. Amori, odi, dubbi e certezze nelle discussioni sulla principale forma di comunicazione del nuovo millennio sono all’ordine del giorno in qualsiasi ambito.
Ma cosa succede nel settore culturale? Cosa sta cambiando nei contenitori di cultura per eccellenza, i musei?

Tra le varie iniziative culturali spicca una community che sta facendo un gran lavoro per “svegliare” i musei all’utilizzo intelligente di questi strumenti: #SVEGLIAMUSEO.

Siete curiosi e volete scoprire cosa nascondono le nostre città? Volete nuove storie avvincenti da raccontare, storie che iniziano secoli fa e continuano oggi sulle nostre strade, nei nostri palazzi e giardini?
Semplice! Digitate su un motore di ricerca quello che volete sapere e vi sarà dato, i musei appariranno magicamente sullo schermo e vi racconteranno cosa contengono.
Non proprio.
Un po’ di pigrizia e un po’ di lontananza dal web dei nostri luoghi di cultura non permettono a noi giovani di avere accesso a queste informazioni in maniera rapida e semplice.
Sono tanti i musei, anche quelli più conosciuti, che utilizzano poco o non utilizzano affatto le possibilità del web (i Musei Civici di Udine non rientrano in questa categoria).
#SVEGLIAMUSEO sta aiutando i nostri musei a darvi queste risposte!

Quando una ricerca su un motore (di ricerca) da buoni risultati - Casa Cavazzini. Musei Civici Udine

Quando una ricerca su un motore (di ricerca) da buoni risultati – Casa Cavazzini. Musei Civici Udine

#SVEGLIAMUSEO è un progetto nato da Francesca De Gottardo, che nel 2013 ha deciso di intraprendere questo viaggio.
Durante una mappatura delle realtà culturali di Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, per la candidatura di Venezia a Capitale Europea della Cultura 2019, Francesca De Gottardo, laureata in archeologia dell’antico Egitto all’università di Pisa, con in tasca un master di Marketing e Comunicazione all’università Bocconi, fa una scoperta sensazionale: i musei italiani comunicano poco e male attraverso il web.
Sensazionale per Francesca ed i suoi amici, non certo per la situazione italiana.
Capisce allora che qualcosa si può fare e si deve fare per accelerare la digitalizzazione di queste istituzioni. In un mondo che principalmente condivide le informazioni e conoscenze sul web non si può rimanere esclusi, soprattutto quando in ballo c’è la bellezza che racchiude il nostro Paese.

Allora da qui l’obiettivo del progetto: diventare un punto di incontro, di conversazione e di scambio su tecnologie, media e comunicazione online nel settore culturale, creare un dialogo con i musei italiani, stimolandoli attraverso esempi internazionali, di chi sa fare meglio e segue questa strada da più tempo.

Così in poco più di un anno i musei che hanno iniziato a collaborare con #SVEGLIAMUSEO sono passati dai 15 del 2013, con il progetto “Ask a Curator Day”, ai 110 nel 2014 per la “Museum Week”.
Che cosa significa questo?
Che in così poco tempo è cresciuta la consapevolezza dell’utilità di questo mezzo e che sicuramente continuerà a crescere, dati i buoni risultati che sta dando.
Vuol dire anche che le conoscenze sui nuovi media dei giovani, unite a studio e professionalità danno sempre i loro frutti. Alla bravura non si rimane mai sordi!

Ma che cos’è in pratica #SVEGLIAMUSEO?
#SVEGLIAMUSEO è un sito (http://www.svegliamuseo.com/it/), dove potete trovare tutte le informazioni utili per aderire al progetto come operatori culturali e come utenti;
Una pagina Facebook (https://www.facebook.com/groups/svegliamuseo/) dove seguire gli esempi positivi di musei italiani caricati dagli utenti, ma non solo: notizie dal mondo della cultura, nuovi approcci alla comunicazione e molto altro;
Un ebook (http://www.svegliamuseo.com/wp-content/uploads/Ebook/Comunicare-la-cultura-online_Svegliamuseo.pdf ) dove trovare una specie di libretto di istruzioni per l’utilizzo del web e dei social network per la cultura;
Interviste e video con i principali professionisti di musei italiani ed esteri che dialogano sull’utilizzo delle nuove tecnologie per la cultura.

Pare quindi che avere idee chiare, professionalità e coraggio ripaghi sempre. Pare anche che i giovani in Italia siano davvero bravi e che con costanza e voglia di fare le cose si riescano a cambiare.

svegliamuseo

Se volete un esempio tangibile delle attività di #SVEGLIAMUSEO a breve sarete soddisfatti: dal 19 al 25 giugno parte la #MUSEUMWEEK, un’iniziativa tutta online, nata in Francia pochi anni fa e patrocinata dall’UNESCO, per stimolare la condivisione e la promozione delle collezioni.
Quest’anno sarà dedicata alle donne e alla parità di genere con l’hashtag #WomenMW, oltre ai sette hashtag per stimolare i musei ad una nuova forma di comunicazione: collegare qualcosa di comune come #foodMW, #sportsMW, #musicMW, #storiesMW, #booksMW, #travelsMW, #heritageMW, ai contenuti delle collezioni.

 museum week 2017

Ad esempio:

“A chi non piacciono le storie? Condividete storie sulla vostra istituzione, sulle vostre collezioni e opere d’arte o altro ancora! O forse avete qualcosa che sia legato a favole o a una famosa storia che è o non è ancora stata raccontata? Ricordate che anche i visitatori hanno storie da condividere, perciò coinvolgeteli il più possibile!”
Condividete con #StoriesMW.

oppure:

“A chi non piace rilassarsi nel caffè di un museo? Dopo una visita, non c’è niente di meglio che sorseggiare un bel caffè comodamente seduti. La domanda è: fra le mostre o le opere d’arte che attualmente nel museo sono dedicate al cibo, c’è qualcosa che vi piace in particolare? Oppure la torta al cioccolato nel caffè del museo è già di per sé un capolavoro? Condividete oggi con #FoodMW!”

Così facendo si cerca allo stesso tempo di far riflettere ed educare lo staff dei musei all’acquisizione di un nuovo punto di vista sulle collezioni: non dei tesori da nascondere, non un passato slegato dalla contemporaneità, ma materia viva che comunica ancora fortemente con il presente e che ci può insegnare a vivere l’oggi con l’esperienza dei secoli.