Tempo di lettura: 3 minuti

L’architetto Stefano Boeri  venerdì  29 luglio ha tenuto una lectio magistralis sul tema “Biodiversità e città”, presso il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea “Casa Cavazzini” di Udine, in occasione della presentazione dell’installazione Radura nella centrale Piazza Venerio.

 Il padiglione, ideato in occasione della XXI Triennale di Milano e riproposto nello scenario udinese, si presenta come un spazio circolare circondato da una selva di pali di diverse altezze la cui continuità si interrompe solo in corrispondenza della breccia d’ingresso. Radura, costruita interamente con legname friulano, nasce dalla volontà di proporre uno spazio di intimità, ma anche di incontro e riflessione, in cui i flussi della frenetica quotidianità del contemporaneo si infrangono sul recinto palificato semipermeabile. L’installazione è visitabile sino al termine del mese di agosto e, nelle ore serali, viene rivestita da fasci luminosi. 

Stefano Boeri

Installazione Radura di Stefano Boeri in Piazza Venerio a Udine

Lo studio Stefano Boeri Architetti ha posto negli ultimi anni a fondamento dei propri progetti e dell’attività di ricerca il tema della natura, conseguendo anche prestigiosi riconoscimenti, come quelli per l’ormai celeberrimo Bosco Verticale, disegnato congiuntamente agli architetti Gianandrea Barreca e Giovanni La Varra, docente presso il Politecnico di Ingegneria Civile ed Architettura dell’ateneo friulano.
Il mondo intero ha subito negli ultimi decenni un rapidissimo processo di urbanizzazione, molto spesso omettendo una pianificazione che andasse a valutare le effettive conseguenze ambientali che tali azioni avrebbero comportato; ciò ha determinato, dopo millenni di imperturbabile equilibrio, una definitiva rottura del patto uomo-natura, con gravi ed irreversibili effetti sugli ecosistemi. Boeri afferma instancabilmente l’assoluta necessità di riportare l’elemento naturale all’interno dell’ambiente urbano, riparando ai tristi esiti dovuti al continuo dilagare della città e alla costante antropizzazione del territorio, nonché ai preoccupanti effetti relativi al surriscaldamento globale e all’inquinamento dell’aria e delle acque.

Stefano Boeri

Il Bosco verticale di Stefano Boeri, vincitore del premio come più bel grattacielo del mondo.

Un vero cambio di rotta non può, però, limitarsi all’adesione di quel costume che pone al centro dell’attenzione, per citare solo alcuni fra i molteplici esempi, il consumo di alimenti di natura “biologica” o la costruzione di edifici a bassa emissione energetica, che, seppur coerenti se inquadrati in una logica più ampia, rischiano  di divenire – e lo sono già diventati – una gretta e mediocre tendenza, priva di alcuna pregnanza semantica. Una vera svolta è possibile solamente per mezzo di una drastica e consapevole presa di coscienza individuale, che rimetta al centro l’unica realtà da cui dipendiamo direttamente, ricucendo la sfilacciata relazione tra essere umano ed essere naturale, tragicamente divenute due entità distinte.

Stefano Boeri

Giovanni La Varra, Ganandrea Barreca e Stefano Boeri

Vanno quindi investite le risorse fisiche, mentali ed economiche nella direzione di una progettazione della città volta alla reintroduzione controllata della biodiversità all’interno dell’ambiente urbano, restituendo gli spazi sottratti a numerose specie viventi. Vanno, inoltre, rivisti tutti quegli strumenti che non mettono in primo piano il recupero di aree dismesse, evitando così un ulteriore sperpero del suolo, già drammaticamente elevato, specie nella nostra realtà (si pensi che a Udine, tra il 1952 e il 2002 la superficie pavimentata è aumentata di ben 6 volte a fronte di un aumento della popolazione di appena 2-3.000 unità). È proprio questa la domanda a cui la contemporaneità deve dare un’immediata risposta: come può l’architettura, storicamente definita come “l’arte e la tecnica di costruire edifici” risolvere il problema dello sconsiderato consumo di territorio, senza dover passare per la scorciatoia del recupero dell’esistente?

Stefano Boeri

Installazione Radura vista dall’alto

Boeri lancia una sfida epocale, deviando il proprio lavoro proprio in questa direzione: il milanese Bosco Verticale, architettonicamente riconosciuto, può considerarsi un modello, un prototipo riproponibile che vede nella sua gestione economica forse l’unica sconfitta. Se la ricerca continua a spingere in questa direzione, potremo però pensare concretamente a delle città verdi, perfettamente sostenibili sotto il profilo economico, nell’ottica di una ricostruzione dell’armonia tra spazio umano e non, riportando le città a terreni fertili di biodiversità.

L’installazione Radura di Stefano Boeri è in esposizione in Piazza Venerio dal 19 luglio fino alla fine di agosto.

Articolo di Damiano Mesaglio